Idee per ripartire
Il Professor Dindiot ci scrive e pubblichiamo:
In questo periodo di crisi per l’umanità intera vorrei fornirvi uno spunto di ottimismo. L’italia è stato il primo Paese Europeo colpito duramente dal virus; prima di Spagna, Francia e Germania.
L’italia è stata il primo paese occidentale attraversato con violenza da questo terribile morbo, prima di Canada, Stati Uniti, Australi. Se manterremo le misure di contenimento necessarie e sufficienti a non ripiombare nell’incubo di poche settimane fa, l’Italia sarà il primo paese a uscire da questa tremenda situazione.
Senza dimenticare gli errori fatti, i disastri, le colpe, per un momento concentriamoci sul futuro.
Se usciremo per primi dalla quarantena, seppur gradualmente, avremo la possibilità di essere un faro per l’occidente.
Mentre il mondo è bloccato, noi possiamo già pianificare il futuro. Organizziamoci già adesso, diamo la priorità
a quelle filiere produttive che possono aiutare il mondo a ripartire, con i tempi le cautele e le misure del caso, non sto certo dicendo di riaprire tutto adesso, ma di organizzarci, pianificare, prepararci!
Pensate agli alimentari, al manufatturiero, alla produzione di parti meccaniche, tutti settori nei quali siamo maestri, perfino moda, musica e arte, ora sembrano orpelli inutili ma domani quando il mondo ripartirà, tutta l’umanità sarà affamata di strumenti per ricominciare – e di bellezza
Non si tratta di sciacallaggio, ma della possibilità che ci viene data di aiutare noi stessi e gli altri
Cari politici, abbandoniamo per un momento i litigi, le colpe, gli scontri tra nord e sud: se abbandoneremo l’italica e nefasta abitudine di lasciare tutto al caso ed intervenire quando ormai è troppo tardi,
se eviteremo di sperperare il denaro pubblico che abbiamo nelle solite prebende elettorali, se concentreremo gli investimenti in quello che può servire a noi e al mondo per ripartire, potremo essere gli artefici di un nuovo Rinascimento.
Noi cittadini comuni, da parte nostra, siamo pronti a fare la nostra parte!